Passati 2 giorni si vede tutto con maggior distacco,anche perché il mio stato d’animo mi faceva sembrare ai più ridicolo quindi meglio rimettere tutto nel giusto contesto.
E’ stata la mia sesta maratona,la più dura da un punto di vista meteorologico,decisa il 15 Novembre,ultimo giorno utile,perché tra Carpi e la Milano-Pavia avevo corso 3 lunghi e volevo dargli un senso.
Accompagnato da mio padre,che vedrà 2 gare all’anno ma Firenze non se la vuole mai perdere,ci siamo goduti un bèlla giornata Sabato,sole,niente vento,viaggio tranquillo,giro all’expò per ritirare il pettorale e vedere se trovo qualche faccia amica del blog (tentativo a vuoto..),poi l’incontro con i ragazzi del forum al Cafè Dogali,alcuni già conosciuti,altri al primo incontro,dirò una cosa scontata ma sono sempre incontri piacevoli,magari c’è una punta di imbarazzo iniziale ma poi il ghiaccio si scioglie e quando si torna dietro al computer l’entusiasmo di mantenere in contatti è sempre più alto.
Tutto talmente perfetto,”liscio” e tranquillo che quando mi alzo la Domenica sembra essere un altro mondo. La sveglia che suona molto presto come mia tradizione,fuori già piove abbondantemente e vedo dalla finestra quèlli x cui il Sabato sera deve ancora finire..
I miei tempi alla toilette prima di una maratona sono biblici,arrivo in zona navette sul filo dopo una camminata molto svelta di oltre 3km,in tempo per perdere l’ultimo bus disponibile,assistere a qualche accenno di rissa e capire che si andrà su a piedi,sotto al diluvio e con un filo d’ansia perché piedi e calze sono inzuppati,ho paura delle vesciche,e poi non riuscendo ad alimentarmi pre e/o durante la gara mi sento sempre sul filo,non voglio sprecare mai nulla di superfluo,invece metterò in cascina 5-6km e devo ancora correre una maratona..
In Piazzale Michelangelo non recupero nessun volto amico,il diluvio non aiuta,lo stand del gruppo Maiano capirò che non l’ha riconosciuto nessuno.. mi ritaglio uno spazio di tempo per asciugarmi i piedi con il giubbotto che più tardi butterò ma è un tentativo ridicolo ormai,entro in griglia,ringrazio il cielo d’aver addosso qualcosa da buttare perché la gente intorno a me non è che soffre il freddo,tremano che sembra di essere in Siberia.. quando mi tolgo la quotatissima tuta da imbianchino e rimango in tenuta da gara mi arrivano una serie di folate di vento da ritornare alla svelta sui propri passi,lo speaker annuncia una partenza che non arriva mai,le esigenze tv la fanno slittare di qualche minuto che sembra infinito,non so a che ora partiamo ma finalmente si và,i palloncini delle 3h30’ sotto tiro a poche centinaia di metri..
Io quèl buco non lo chiuderò mai per tutta la gara,sono sempre lì sotto tiro,non troppo distanti ma neanche abbastanza vicini,un tiramolla che gestisco prima con la calma di chi sa che la gara è lunga e strada facendo con maggior nervosismo per non riuscire a cambiare passo come altre volte,perché a livello di sensazioni ci sono state giornate migliori e il nuovo percorso,che dovrebbe essere più veloce,mi sembra più ricco di fastidiosi sottopassaggi e ondulazioni,mentre nei larghi viali ci troviamo esposti a freddo e vento..
Incrocio mio padre vicino al Ponte alla Vittoria “parlavo con una ragazza di Rimini che aspettava il suo moroso che sarà passato mezz’ora dopo di te.. bé sai ci sono persone che lo fanno così,amatorialmente” “no perché mi pagano per correre è vecchio?!?!?”.. al di là di tutto,è bèllo sentirlo orgoglioso..
Intorno al 20esimo la vista di Barbara,futura moglie di Roby un amico del forum,che fa un gran tifo,mi incita,urla il mio nome,mi ridà un po’ di entusiasmo anche se non recupero quèi maledetti palloncini,anche se passo alla mezza con un 1h44’ troppo alto,anche se non sono brillante,cerco di tener botta,come dice Giancarlo,con i miei “quasi 80kg”,rispondo a vento e freddo..
Rimango in media per scendere sotto le 3h30’ fino al 37esimo,si rompe un angolo del pettorale bagnato all’ennesima folata di vento,perdo la spilla,cerco di rammendare il tutto ma ci metto una vita,dopo un km a testa bassa sento qualche capogiro,guardo il cronometro e sono “fuori”,ho un ultimo sussulto,rimango attaccato con le unghie e con i denti al mio obbiettivo fino al 38esimo ma ormai la luce si è spenta,la festa è finita,la mia testa cerca di ribellarsi ma le gambe non rispondono,anzi sono i muscoli a ballare adesso,sono a mezzo centimetro dai crampi,ormai ho chiuso.. Trotterello imbarcando secondi per le vie dello splendido centro fiorentino,mi spiace non godermi a pieno l’ambientazione,il calore della gente,ma voglio chiudere alla svelta,sono stanco di acqua,freddo e vento.. Sono ancora in tempo per l’ultima figura da pirla,tappeto rosso,accenno a qualche gesto di esultanza per ricambiare il tifo,perché comunque è un’altra maratona corsa,mi partono i crampi e mi tocca correre sulle punte,ridicolo..
Tagliato il traguardo,con la medaglia al collo,un po’ emozionato,non capisco se per la sesta perla o se per l’obbiettivo svanito,non riesco a godermi il miglioramento di 17’ dal mio precedente personale,testa strana quèlla di noi maratoneti..
Per fortuna ho l’assistenza di mio padre dopo l’arrivo,tra acqua e vento ormai il freddo mi è entrato nelle ossa,riesco a scambiare un saluto con Karim e poi rientro in hotel che qualcuno deve aver spostato di diversi km nel frattempo..
Il viaggio di ritorno è ancora più complicato della maratona,3 ore nette per fare Firenze Signa-Firenze nord,tanta neve tra appennini ed Emilia che per fortuna si placa con il passare delle ore.. Approfitto dell’autista per riprendere in mano il telefono,nel frattempo le mani hanno ritrovato la loro sensibilità,commento la mia gara con pacato entusiasmo ma per fortuna ci sono gli amici a dare il giusto peso alle cose e a farmi tornare il sorriso.. leggo un bèll’sms,poche ore prima del via “se corri con il sorriso,solo come tu sai fare,sono sicura che sarà una grande maratona”.. forse è quèllo che mi è mancato Domenica,il sorriso,troppo intento ad acciuffare le 3h30’ e poco a godermi gara ed emozioni,me ne accorgerò in foto..
Ci vediamo a Pisa,correrò in infradito senza obbiettivi come anticipato,questa volta,però,con il sorriso..