Era l’unica iscrizione che mi era rimasta tra le mani prima di tutte le vicissitudini fisiche,quella a cui razionalmente pensavo di dover rinunciare e che,invece,per caparbietà e fortuna ho portato a casa anche quest’anno..
Non amo generalizzare ma non vado matto per l’ambiente del ciclismo amatoriale,molto meno famigliare di quello trovato correndo,ma mi diverto e quindi qualche fuga dalla corsa continuo a concedermela,oltretutto in uno scenario magnifico..
L’unica pecca,aver perso il mio amico strada facendo,qualche problema di digestione e alle 3 non aveva ancora preso sonno,al primo passaggio a Corvara si è fermato completando il giro dei 4 passi e mi sono fatto metà gara da solo,patendo un po’ il caldo ma senza soffrire eccessivamente.. magari in futuro,senza guai fisici e con qualche km in più nelle gambe,sarei curioso di misurarmi con il Giau,di completare il lungo,laurearmi maratoneta,ma tutto quèl dislivello così concentrato mi è ancora indigesto. Soprattutto finché la bici rimane un divertente diversivo estivo e mi presento a questa gara con meno di 800km pedalati e vivendo un po’ di rendita sul fiato che la corsa mi ha lasciato,però quando non sei ancora al 25esimo km e ti sei già fatto Campolongo e Pordoi e ti accorgi che schiena e spalle si ribellano capisci che qualcosa manca per avere anche la minima pretesa..
La Maratona dles Dolomites è un po’ la New York delle granfondo,con tutti i pro e i contro del caso,ma per come la vedo io la amo per la possibilità di godersi un prestigioso palcoscenico,in un ambiente splendido,un lungo weekend di festa in cui il calore della gente ti fa sentire,anche te per un giorno,un po’ protagonista.. e una volta liberato dal traffico che ti stressa sul Campolongo e buona parte del Pordoi,terminati gli equilibrismi,inizi ad alzare la testa e vedi in che posto magnifico hai la fortuna di pedalare. Lì,dagli ultimi tornanti del Pordoi,prima di incrociare il monumento di Coppi sulla vetta,inizio a godermi veramente questa gara,a scegliere il mio ritmo di pedalata,ad ammirare il serpentone di ciclisti che sale,a capire perché mi piacerebbe tornare anche l’anno successivo.. alla fine, Falzarego e Valparola,ti fanno giurare che sarai più allenato,che sarebbe bello alzare l’asticella,ma negli ultimi mesi il mio approccio si è fatto più distaccato e solo il fatto di esserci mi rende soddisfatto e felice.. magari un giorno passerà sta fase e tornerò ad intestardirmi su un numero da stampare sul cronometro ma,adesso,la cosa non riesce ad ingolosirmi,quasi mai mi metto il garmin al polso,solo per vedere quanto manca alla fine nel caso arrivasse la giornata-no..voglio fare sport,sono felice di farlo,mi capita ancora di finire sfinito ma più per casualità,perché così mi andava,perché avevo “imbroccato” l’onda giusta,non perché in programma.. attendo con ansia che cali il caldo per riallungare un po’ le distanze,per fare qualche mezza autunnale,per qualche rimpatriata,per la mangiata successiva con la coscienza a posto..
Al momento così è e và bene..
Una piccola coda finale per salutare
Drugo e
Alberto finalmente conosciuti alla fine del
LUT e freschi come due rose malgrado i tanti km nelle gambe..
..ma soprattutto per augurare un ENORME IN BOCCA AL LUPO! a Luca,amico del forum che non sta vivendo il periodo migliore della sua vita.. conosciuti a Dicembre ad una cena,il mio enorme cerotto sul collo ha portato la nostra discussione sul tema linfonodi,ne abbiamo parlato spesso in questi mesi,mi ha sempre chiesto come andava e mi ha incitato.. se io ho dovuto penare ma mi sono sempre salvato in corner e la chemio tanto annunciata alla fine non mi è mai toccata perché ciò che sembrava alla fine non è ancora stato,lui ha iniziato proprio oggi la terapia.. l’altro giorno abbiamo fatto quattro chiacchiere in ospedale e l’ho trovato bene,con l’atteggiamento giusto che ci vuole e spero che non venga scalfito dalle prove che lo aspettano.. è uno sportivo,con una bella famiglia e tanti amici che lo sostengono quindi sono sicuro che supererà questa situazione e tornerà alla sua vita.. anche perché,come gli ho detto,da lui mi aspetto la prova che le tante parole dette corrispondano a verità,quell’ulteriore iniezione di fiducia che mi dimostri che il mostro si batte,perché quando vivi certe esperienze certi tarli dalla testa fai fatica a scacciarli..