Quante te ne ho combinate? La leggenda narra che tutto ebbe
inizio quando decisi di svegliarti rompendoti il mio Big Jim sulla testa e,alla
tua reazione,le lacrime non si sprecarono o quando tu eri sindaco e io ti
spalancavo la finestra di nascosto mentre ti vestivi per urlare al quartiere “guardate
il pistolino del sindaco”..... ma ancora adesso,io superati i 30 da un pezzo e
tu ormai in pensione,mi bastava guardare fuori dalla finestra quando
parcheggiavi la tua punto grigia per organizzarti qualcosa..cavolo quanti
spaventi che ti sei preso,infatti appena varcavi la soglia venivi a cercare dov’ero..
..e poi le gare,quando scherzando dicevo che i pro
arrivavano con l’autista e tu mi dovevi accompagnare e venire a prendere all’arrivo
oppure alla prima maratona quando imparai cosa voleva dire correre così tanto e
tu dal 30esimo facevi tappa ad ogni km per sapere se arrivavo in fondo..
Insomma i ricordi sarebbero milioni,com’è normale dopo una
vita passata sotto lo stesso tetto,ma non riesco a togliermi dalla testa la tua
faccia impaurita di Domenica all’alba,la tua richiesta d’aiuto.. quell’amaro in
bocca,la sensazione d’impotenza,perché tutto è volato via in un attimo e non
so,forse potevi dirmelo prima,potevo fare qualcosa in più..non so..
Oltretutto solo ora,vista la reazione della gente,ho capito realmente
quanta considerazione avessero tutti per te e per il tuo lavoro..come eri
apprezzato e quanto ti eri speso per la nostra comunità,forse qualche esempio positivo la politica sa ancora offrirlo..
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In tanti hanno speso belle parole e lacrime sincere in
questi giorni,c’è da essere orgogliosi,rimane che sto guardando fuori dalla
finestra,vedo la punto grigia parcheggiata,ma dalle scale non sta salendo
nessuno..
Ciao Zio.