venerdì 27 luglio 2012

MdD 2012....e FORZA LUCA!


Era l’unica iscrizione che mi era rimasta tra le mani prima di tutte le vicissitudini fisiche,quella a cui razionalmente pensavo di dover rinunciare e che,invece,per caparbietà e fortuna ho portato a casa anche quest’anno..
Non amo generalizzare ma non vado matto per l’ambiente del ciclismo amatoriale,molto meno famigliare di quello trovato correndo,ma mi diverto e quindi qualche fuga dalla corsa continuo a concedermela,oltretutto in uno scenario magnifico..
L’unica pecca,aver perso il mio amico strada facendo,qualche problema di digestione e alle 3 non aveva ancora preso sonno,al primo passaggio a Corvara si è fermato completando il giro dei 4 passi e mi sono fatto metà gara da solo,patendo un po’ il caldo ma senza soffrire eccessivamente.. magari in futuro,senza guai fisici e con qualche km in più nelle gambe,sarei curioso di misurarmi con il Giau,di completare il lungo,laurearmi maratoneta,ma tutto quèl dislivello così concentrato mi è ancora indigesto. Soprattutto finché la bici rimane un divertente diversivo estivo e mi presento a questa gara con meno di 800km pedalati e vivendo un po’ di rendita sul fiato che la corsa mi ha lasciato,però quando non sei ancora al 25esimo km e ti sei già fatto Campolongo e Pordoi e ti accorgi che schiena e spalle si ribellano capisci che qualcosa manca per avere anche la minima pretesa..
La Maratona dles Dolomites è un po’ la New York delle granfondo,con tutti i pro e i contro del caso,ma per come la vedo io la amo per la possibilità di godersi un prestigioso palcoscenico,in un ambiente splendido,un lungo weekend di festa in cui il calore della gente ti fa sentire,anche te per un giorno,un po’ protagonista.. e una volta liberato dal traffico che ti stressa sul Campolongo e buona parte del Pordoi,terminati gli equilibrismi,inizi ad alzare la testa e vedi in che posto magnifico hai la fortuna di pedalare. Lì,dagli ultimi tornanti del Pordoi,prima di incrociare il monumento di Coppi sulla vetta,inizio a godermi veramente questa gara,a scegliere il mio ritmo di pedalata,ad ammirare il serpentone di ciclisti che sale,a capire perché mi piacerebbe tornare anche l’anno successivo.. alla fine, Falzarego e Valparola,ti fanno giurare che sarai più allenato,che sarebbe bello alzare l’asticella,ma negli ultimi mesi il mio approccio si è fatto più distaccato e solo il fatto di esserci mi rende soddisfatto e felice.. magari un giorno passerà sta fase e tornerò ad intestardirmi su un numero da stampare sul cronometro ma,adesso,la cosa non riesce ad ingolosirmi,quasi mai mi metto il garmin al polso,solo per vedere quanto manca alla fine nel caso arrivasse la giornata-no..voglio fare sport,sono felice di farlo,mi capita ancora di finire sfinito ma più per casualità,perché così mi andava,perché avevo “imbroccato” l’onda giusta,non perché in programma.. attendo con ansia che cali il caldo per riallungare un po’ le distanze,per fare qualche mezza autunnale,per qualche rimpatriata,per la mangiata successiva con la coscienza a posto..
Al momento così è e và bene..


Una piccola coda finale per salutare Drugo e Alberto finalmente conosciuti alla fine del LUT e freschi come due rose malgrado i tanti km nelle gambe..
..ma soprattutto per augurare un ENORME IN BOCCA AL LUPO! a Luca,amico del forum che non sta vivendo il periodo migliore della sua vita.. conosciuti a Dicembre ad una cena,il mio enorme cerotto sul collo ha portato la nostra discussione sul tema linfonodi,ne abbiamo parlato spesso in questi mesi,mi ha sempre chiesto come andava e mi ha incitato.. se io ho dovuto penare ma mi sono sempre salvato in corner e la chemio tanto annunciata alla fine non mi è mai toccata perché ciò che sembrava alla fine non è ancora stato,lui ha iniziato proprio oggi la terapia.. l’altro giorno abbiamo fatto quattro chiacchiere in ospedale e l’ho trovato bene,con l’atteggiamento giusto che ci vuole e spero che non venga scalfito dalle prove che lo aspettano.. è uno sportivo,con una bella famiglia e tanti amici che lo sostengono quindi sono sicuro che supererà questa situazione e tornerà alla sua vita.. anche perché,come gli ho detto,da lui mi aspetto la prova che le tante parole dette corrispondano a verità,quell’ulteriore iniezione di fiducia che mi dimostri che il mostro si batte,perché quando vivi certe esperienze certi tarli dalla testa fai fatica a scacciarli..   

sabato 14 luglio 2012

Se n'è andata...


Avevo trovato quella mezz’ora per scrivere qualche riga sulla mia Maratona dles Dolomites che è arrivata la radiazione per la mia Fortitudo,la 103,l’originale..quindi niente corsa e niente bici,qualcuno smetterà di leggere qui ma oggi una parte di me se n’è andata e questo è il mio spazio..
Ogni tanto mi hanno chiesto come si fa da Piacenza a tifare Fortitudo,non è la squadra di calcio che bene o male conoscono tutti e che hanno tifosi sparsi in giro per l’Italia e non è storicamente nemmeno la squadra vincente che mette insieme trofei e quelle,si sa,si attirano sempre simpatia.. la prima partita l’ho seguita nella stagione 94/95 perché da poco seguivo il basket,a Piacenza non c’erano squadre,nei paesini c’è la squadra di calcio e di pallavolo ma la pallacanestro non se la filava nessuno e quindi era impossibile far nascere una passione e alimentarla. Per fortuna c’è mio zio che è un vecchio appassionato da poltrona dove alimentava la sua simpatia per la grande Ignis e decide di portarci a vedere una partita,ma lui non ha mai avuto la patente per guai agli occhi e Milano,più vicina geograficamente,gioca al Forum che con i mezzi era complicato da raggiungere e allora scegliamo Bologna dove in casa quella Domenica giocava la Filodoro che casualmente riceveva proprio Varese,tanto per chiudere il cerchio e convincere lo zio ad accompagnare me e il mio socio,si quello con cui vado in bici adesso..
Per me tutti quegli incastri sono il segno del destino,c’erano in ballo varese,milano,la virtus insomma la storia vincente del basket e alla fine andiamo a tifare Fortitudo,da Piacenza.. perché l’amore è stato immediato,un indeciso come me poi,per una volta nella vita sono stato folgorato,il più classico dei colpi di fulmine.. non c’è stato nulla di razionale in quella scelta,casualmente l’ho trovato e da lì non c’è stato dubbio per nemmeno un attimo che io sarei stato tifoso Fortitudo.. non è stato per un giocatore che amavo particolarmente,per i colori,perché ci tifava qualcuno o altre cose,non avevo un babbo che da piccolo mi portava a palazzo,non ero di Bologna e dovevo fare una scelta,non saprei dire perché posso solo dire che ero Fortitudino..
Da lì tutti i racconti sulla sua storia e su cosa volesse dire tifare Fortitudo non hanno fatto altro che alimentare la mia passione,il mio orgoglio.. ho sempre riso davanti ai tifosi da poltrona,e chiedo scusa se qualcuno si offenderà,che fanno l’elenco dei trofei delle loro squadre per battibeccare tra di loro su gli “n” campionati  e le “x” coppe dei campioni,quando la vita è fatta da quello che hai vissuto..posso dire di aver avuto la fortuna di aver vissuto l’età dell’oro della Fortitudo,i pochi trofei vinti li ho vissuti tutti in diretta,ero lì sul campo a godere di quèi momenti di cui vado orgoglioso perché era il momento della rivincita di un popolo che aveva sempre avuto poca gloria.. non ho scelto la F per quello perché quando ci siamo incontrati eravamo ancora quelli del “non abbiamo mai vinto un cazzo” e ho subito le mie delusioni cocenti anch’io,però ho veramente sempre invidiato chi aveva vissuto anche i periodi veramente grami,più difficili..pendevo dalle labbra di chi mi raccontava certe giornate che avevano definito la personalità del popolo bianco-blu,volevo esser là,non so quanto avrei pagato per poterci essere..qualcuno ogni tanto ironizzava sui più giovani dicendo che avevano la fortuna di godersi  una certa epoca,ma ca**o per me e altri era una macchia non esserci formati negli anni veramente bui.
Per te,cara Fortitudo,ho fatto anch’io i miei piccoli sacrifici,quando i primi lavoretti servivano per pagarsi le vacanze e io li facevo per fare l’abbonamento,i tanti viaggi per uno che era in viaggio anche quando si giocava in casa,le rinunce per seguirti,insomma forse in questo modo mi lascerai il portafoglio un po’ più gonfio e tante più ore libere,ma cavolo che magone che mi hai lasciato oggi,si sa che i ricordi giocano un brutto scherzo..sarebbe un elenco infinito che vi evito,è stato bello vivere al tuo fianco una parte della mia vita,eri perfetta per uno come me,avrei voglia di abbracciare tutti quelli che oggi hanno avuto quel momento in cui tutto gli è ripassato davanti,in particolare quelli che ho avuto il piacere di conoscere e con cui ho condiviso certi momenti e questo amore..
Riposa in pace cara F,con orgoglio continuerò a mostrarti tatuata sul mio braccio,perché una parte del mio cuore l’hai rubata tu e da oggi se ne va con tè..