lunedì 27 settembre 2010

Riallungare le distanze con un occhio a Berlino...

Complimenti a Domenico,non un blogger ma amico e compagno di corse di Kayakrunner,conosciuto nell’avventura bostoniana questa primavera ,che sulle strade di Berlino ha abbattuto il muro delle 3 ore chiudendo con un GRANDE 2h57’ (d’altronde da quèl gruppo escono delle perle..) e alla “sua” Enrica che malgrado il pessimo tempo ha portato a casa un bèl 4h14’..
Per quanto riguarda gli altri blogger attendo i loro racconti,ho sbirciato qua e là e tanti complimenti se li meritano anche loro,una maratona è sempre una faccenda complicata,le condizioni difficili hanno reso tutto ancora più ostico.. la stessa maratona che un anno fa era stata condizionata dal caldo se ben ricordo..
Detto ciò,dopo 2 weekend sui pedali che tanta soddisfazione mi hanno dato,sono tornato a macinare un po’ di km di corsa malgrado un fastidio al pollice del piede sinistro che mi trascino da alcuni mesi.. Pur non avendo programmi particolari,ho voglia di mettermi qualche pettorale per puro divertimento,con il piacere di correre in mezzo al gruppo. Nel mio oroscopo non ci saranno dei gran tempi,ma per come intendo io la corsa,la cosa,non mi ha mai bloccato.. Comunque in attesa di vedere cosa ci riserva il futuro,Sabato ho infilato 26km a 4’50”/km sotto la pioggia,anche se il vero fastidio è arrivato dal vento..



In tempo di lunghi e maratone non è niente di eccezionale ma con calma sto riallungando..

martedì 21 settembre 2010

Sellaronda

Se poco più di un mese fa mi avessero detto che dopo neanche 300km percorsi mi sarei alzato sui pedali per affrontare gli ultimi tornanti del Pordoi probabilmente mi sarei messo a ridere e,invece,l’idea di completare il giro del Sellaronda girava nelle nostre (mia e di Gianmaria..) menti malate da un po’ di tempo.
..e una volta arrivati in vetta la foto con il monumento a Coppi era d’obbligo..

Monumento a Coppi (Passo Pordoi)
  
In cima al Pordoi finalmente..

Partiti Venerdì,trovato il modo di “incastrare” le due bici smontate nel bagagliaio,abbiamo aspettato con ansia il momento che sembrava non voler arrivare a causa di un tempo infame che ci ha accompagnato per quasi tutto il weekend e che,ad un certo punto,sembrava mandare all’aria il nostro obbiettivo.. Abortito il primo tentativo dopo la scalata del Campolongo,pioggia sottile ma soprattutto nuvole basse che sembravano nebbia avevano reso la nostra uscita poco sicura, e mai partita la seconda spedizione a causa della pioggia incessante di Sabato,abbiamo passato 2 giorni con le gambe sotto al tavolo e in auto a visionare il percorso da affrontare ed altre salite (Giau,Valparola) della zona.. quest’ultima non è stata un’idea troppo saggia perché le salite viste dal finestrino sembrano sempre troppo dure,girare l’angolo del tornante e trovarti davanti certe pareti mi ha fatto crescere un’ansia che ho dormito poco 2 notti,neanche dovessi affrontare una gara..
Domenica,finalmente,dopo aver contrattato con l’hotel un check-out ritardato,ci siamo messi in marcia di prima mattina e siamo partiti per il giro dei 4 passi.. Il cielo si apriva con il passare delle ore e ci ha permesso di pedalare in uno scenario spettacolare,in mezzo alle dolomiti gli occhi si perdevano sul panorama e la fatica passava in secondo piano.. Il Campolongo per scaldare le gambe ed abituare il cuore,il Pordoi per aumentare l’autostima,trovare sicurezza,ritmo e godersi una salita da Giro d’Italia,la sua discesa per fare la conoscenza con il freddo che ti congela e sentire le mani che,malgrado i guanti invernali,facevano fatica a schiacciare le leve del freno,il Sella per mettersi alla prova sulle pendenze più severe della nostra Domenica,il Gardena per completare l’opera,una salita con pendenze impegnative ma non troppo lunga ed intervallata da un km di falsopiano dove le gambe possono girare veloci e,soprattutto,la discesa più lunga e tecnica.. e io,in discesa,devo migliorare parecchio..
Alla fine posso dire che il giro è stato meno impegnativo di quèllo che temevo,sono poco più di 60km quindi è abbastanza corto ma mi preoccupavano quèi sali-scendi senza nessuna tregua in mezzo,il dover abituare fisico e gambe a cambiare prospettiva in un attimo,invece di benzina ce n’era ancora.. In compenso dovrei migliorare la capacità di sviluppare una velocità alta e costante nei tratti piani e,prima o poi,trovare il modo di pedalare in gruppo per avere un minimo di confidenza in situazioni di traffico,un aspetto che mi preoccupa abbastanza..
Felici e soddisfatti ci siamo rimessi in viaggio,la deviazione dal “tortaio” di fiducia scoperto alla Marcialonga era d’obbligo..


giovedì 16 settembre 2010

Sulle tracce della Colnago..

Su segnalazione del mio socio ciclista il rientro da Moena ha subito una piccola deviazione in direzione Canazei dove mi era stato segnalato uno “spacciatore” di dolci in cui poteva essere festeggiata degnamente la Marcialonga..

..il resto non è sopravvissuto abbastanza per essere fotografato……….
Sul fatto che poi il tipo di festeggiamento non fosse l’ideale in una settimana in cui c’era anche il compleanno di mammà e il matrimonio di una collega/amica della mia ragazza,è certo.. come è assodato che le 6-7 ore passate nel letto nel weekend non fossero l’ideale per imbarcarsi in un’attività sportiva impegnativa la Domenica mattina,detto ciò…..

Domenica mattina appuntamento verso le 9-9:30 con Gianmaria armato di bdc,occhi semichiusi ma programmi ambiziosi dettati dal socio che il giorno prima ha fatto un minimo di vita da atleta,io mi limito ad un: “non dirmi nulla,vai e pedala altrimenti non esco nemmeno dal paese..
Oltretutto tra ferie e corsa pre-
Marcialonga ultimamente i km in sella sono stati quasi nulli e mentre il mio compagno d’avventura esce quasi ogni giorno,io vivo ancora stati d’animo contrastanti ad ogni incrocio/rotonda al momento di staccare dai pedali.. anzi,un’uscita l’avevo fatta,giro corto di una 50ina di km con uno strappo a metà,salita breve ma di quèlle toste,e sono “saltato” miseramente.. per evitare brutti pensieri ho trovato attenuanti nei 24km di corsa fatti il giorno prima con molta umidità e nel caldo torrido dell’ora di pranzo di quèi giorni d’Agosto..
Comunque alla fine abbiamo portato a casa quasi 130km,ripercorrendo una parte del
percorso medio della GF Colnago corsa sulle stesse strade una settimana prima. Sensazioni positive su Groppo Arcelli e Passo Caldarola,che hanno qualche strappo impegnativo ma ti permettono di respirare qua e là,mentre sul Passo del Cerro,che sono quasi 12km di salita costante,non proibitiva ma che non ti da tregua,la fatica che si accumulava dopo oltre 70km in sella e i dolori a spalle e parte alta della schiena dovuti alla mancanza di abitudine,mi hanno fatto soffrire un po’.. dolori che si accentuavano parecchio in discesa a causa delle tante sollecitazioni,per quanto la mia scarsa confidenza mi faccia scendere ad una velocità ridicola..
Scesi dal Cerro,dopo alcuni minuti di pit-stop nella piazza di Bettola per bere un tè freddo,anche con la lancetta dell’energia che andava sempre più a sud a causa di colazione e pranzo saltati,ci siamo lanciati negli ultimi 40km di falsopiano veloce cercando di tenere un ritmo leggermente più brillante,pur con tutti i nostri limiti..
Alla fine soddisfatto,era la prima uscita seria che facevo,ho la bici da un mese e pochi km percorsi,dopo una doccia e un piatto di pasta con il tonno alle 4 del pomeriggio,recupero nuovamente il mio socio e raggiungiamo gli amici in centro,che da brava gente “normale” alla Domenica si riposa e si fa un aperitivo..
Ma noi siamo fatti così……..




mercoledì 8 settembre 2010

52!






Ehi "vecchietta" siccome ogni tanto butti un occhio al mio blog..

AUGURI!!!


(sai che scherzo quando ti chiamo così...)

martedì 7 settembre 2010

Marcialonga running 2010

Non mi sono mai considerato un “fissato” dei tempi ma ormai sono talmente abituato ad avere dei riferimenti che quando il Garmin mi ha abbandonato prima del via mi sono sentito un po’ perso anche perché era una gara fatta apposta per fregarti con quèlla prima parte che ti invoglia a spingere e quèi 3-4km finali in salita.

Quindi dopo diverse imprecazioni mi sono infilato in griglia solo negli ultimi istanti per una partenza dal fondo come spesso mi capita. D’altronde se non hai il talento per partire davanti meglio lasciar sgranare un po’ il serpentone e cercare di prenderlo d’infilata.. oltretutto la partenza veloce fa allungare subito il gruppo ed evita gli intasamenti iniziali che,invece,ti tarpano le ali alla Cortina-Dobbiaco,per rimanere in zona..

Senza gps non ho molto da dire sulla mia condotta di gara,il finale è stato duro,la risalita sofferta,fortunatamente la maglia azzurra marchiata Blogtrotters del mitico Fatdaddy era entrato da poco nella mia visuale e tenerla nel mirino si è rivelato un buon obbiettivo per combattere i cattivi pensieri che ti attanagliano su quèlle rampe.

Chiudo i (quasi) 26km in 2h04’31” con un passaggio alla mezza in 1h39’30” (fonte Datasport) e sono soddisfatto perché dal 16-17esimo km ho accusato un po’ di stanchezza e qui si notano i 4 mesi senza pettorale e le poche corse lunghe fatte nel periodo. Un paio di volte ho superato i 20 e sempre con ritmi sopra i 5’ al km e all’ultimo giro “lungo” ho chiuso con un piede in queste condizioni..










(non vedevate l'ora è..)



Quindi posso catalogare il tutto nella sezione "bèlle sperienze" anche perchè il contorno è stato perfetto,giornata splendida,un filo calda nell’ultima parte ma nulla di insopportabile e splendidi panorami come per ogni gara dolomitica.. e poi è collocata in un periodo in cui i paesini di montagna sono ancora “vivi” e stanno chiudendo la stagione estiva mentre a Cortina feci un weekend in un ambiente desolatamente vuoto.. In compenso potrebbe essere migliorata esteticamente la medaglia..


A farmi compagnia oltre alla Grace anche Cristina che ha corso la sua prima gara "sopra" la mezza ed ha chiuso in 2h41' circa. Un applauso anche a lei che si sta godendo le dolomiti ancora per qualche giorno..