venerdì 20 gennaio 2012

Sei solo chiacchiere e distintivo? Ma magari...


4/11: Facendomi la barba mi accorgo di avere un linfonodo leggermente gonfio sotto la mandibola.
6/11: Corro la maratona,la gestisco bene ma subito dopo mi prende una bèlla “cotta”. Situazione simile ad altre volte però,guardandomi allo specchio,ho uno sguardo spento,insomma qualcosa non mi torna ma il linfonodo non si è gonfiato ulteriormente..
10-11/11: Rientro in Italia,stanco,spossato e leggermente influenzato. Il linfonodo è rimasto immutato e non cambia nemmeno nei giorni successivi quando mi sento meglio e l’influenza è passata..
14/11: Faccio un eco in ospedale a Piacenza e mi fissano un appuntamento per un ago aspirato perché non capiscono bene di cosa si può trattare. Ho una coppia di linfonodi gonfi (2cm e 1cm).
18/11: Dopo l’ago aspirato il medico blocca il pagamento perché,forse,bisogna intervenire chirurgicamente e non è chiaro nemmeno quando gli chiedo un colloquio.
Causalmente la mia ragazza e mia sorella,che mi avevano accompagnato,sentono che parlotta in sala d’aspetto con un collega e,dopo una prima analisi,l’esame sembra positivo.
22/11: Io sono all’oscuro di tutto,non mi hanno detto nulla e mi ritrovo da un oncologo-ematologo di Milano per una visita prenotata da mia madre che aveva ricevuto ottime referenze su quèsto medico.
Sono nervoso e inca**ato perché considero tutto superfluo senza l’esito dell’ago aspirato,in realtà non so nulla,la positività la scopro durante la visita: “Considerata la posizione,la consistenza,la durezza e il fatto che è molto innervato mi fanno presumere possa trattarsi di un linfoma… oltretutto,pur avendo stima dei colleghi di Piacenza,ritengo l’ago aspirato un esame inutile in quèsto caso… dopo un percorso fatto da noi per accertare la cosa,perché siamo umani e non maghi,qualche ciclo di chemio e/o radio,penso tu possa considerare il tutto come una parentesi negativa ma da lasciarti alle spalle..  Quèste sono le prime considerazioni della visita,fino a 5 minuti prima pensavo non fosse niente,10 calci nei denti avrebbero fatto meno male..
29/11 – 1/12: Deciso a proseguire il tutto all’Humanitas,rimango solo un paio di notti ricoverato,mi asportano la coppia di linfonodi che sono in una zona scomoda. Dopo 3 ore in sala operatoria non hanno toccato nessuna ghiandola salivare e il nervo del sorriso è solo un po’ infiammato..
Nel frattempo mi fanno lastre,endoscopia e risonanza magnetica total body.
9/12: Nella visita di controllo è tutto ok per l’otorino mentre l’oncologo dice che non ha ancora l’esito dell’esame istologico scritto ma a voce gli hanno comunicato che presumibilmente si tratta di un linfoma di hodgkin. Mi vengono prescritti una serie di esami per definire lo stadio del tumore,definito quèllo si parte con le terapie.
15-16-20-23-29/12: Esami del sangue,biopsia osteo-midollare,deposito del liquido seminale,Tac,Pet,esami cardiologici (stadiazione) risulta tutto negativo,vengo affidato ad una nuova oncologa-ematologa che mi dice che si occupa dei casi relativi al morbo di hodgkin.
La dottoressa afferma che la prima buona notizia è che,se di linfoma si parla,è ad uno stadio iniziale e questo,per le terapie,è un buon segnale.  Introduce per la prima volta il dubbio perché analizzando nuovamente l’esito dell’esame istologico dice che ci sono una serie di fattori che fanno pensare all’hodgkin ma che non danno la certezza al 100% e,quindi,prima di farmi fare la chemio vuole un secondo parere da parte del prof. Pileri di Bologna che,parlando di hodgkin,in Italia,è un punto di riferimento.
5/1: Piacenza-Milano..Milano-Bologna.. porto i miei vetrini al Sant’Orsola per un nuovo esame istologico.
19/1: Da Bologna è arrivato il secondo esito,vengo convocato all’Humanitas di Milano e loro propendono per un’adenopatia infiammatoria,non per una forma tumorale. La dottoressa dice che ha avuto un secondo colloquio con il primo patologo che conferma un dubbio di fondo e che nella Pet il radiofarmaco aveva lasciato una traccia poco marcata nella zona operata.  Tra 2 mesi mi vuole rivedere dopo una seconda tornata di esami,quèsta volta l’obbiettivo non è definire le terapie ma escludere il tumore..  se rimarrà il dubbio verrò nuovamente operato per l’asportazione di un altro linfonodo e per ripetere nuovamente tutti gli accertamenti..

Quèsto banale elenco dei fatti perché sono il primo a dover riordinare le idee per rivalutare la situazione con calma.
C’è ancora tanto da fare e illudersi sarebbe pericoloso,perdere l’equilibrio con cui ho affrontato la tristezza iniziale vorrebbe dire esporsi ad una delusione ancora più amplificata.. farsi prendere dall’euforia e ritrovarsi tra pochi giorni con dei sintomi sospetti o un secondo linfonodo gonfio equivarrebbe ad una mazzata impossibile da sopportare..
Chi si chiede com’è possibile tutto quèsto dico che io credo nella competenza dei dottori,semplicemente ci sono casi limite,sul filo,difficili da districare anche per loro.
Vado avanti con i tanti pensieri dell’ultimo periodo,sicuramente con più fiducia ma senza alzare le mani dal manubrio perché,quando ti capitano certe cose,ti abitui quasi a sentirti dare delle brutte notizie.. e se vedete uno un po’ in sovrappeso,che si dimena in una tutina troppo aderente per lui,sono io che cerco di rientrare nei miei vecchi panni da runner..

martedì 10 gennaio 2012

I love NY...

Ho letto spesso (molto spesso ho detto..) che un maratoneta dovrebbe correre almeno una volta a NY,salvo vedere risposte tipo “allora vuol dire che non sarò un maratoneta ecc..ecc” risposte risentite,francamente fuori tema. Se uno che come te corre quotidianamente,si fa le tapasciate,le gare in provincia,gira l’Italia per gare di ogni tipo e ti consiglia NY,non penso sia una questione di moda,ma un consiglio di chi ha vissuto sulla propria pelle un certo tipo di esperienza e ne è rimasto affascinato.. Non credo che correre la maratona di NY ti renda un maratoneta di serie A e non correrla declassi le tue qualità sportive,quèlle sono determinate dalla capacità di sfruttare a pieno il proprio potenziale,dalle tue qualità e,salendo di livello,dai risultati ottenuti. Altrettanto vero è che considero stupido pensare che quèsta maratona sia corsa solo da un branco di sfigati,attirati dalla copertina e non dal contenuto,da finti appassionati.. I motivi plausibili per non correrla ci sono e ognuno ha le sue priorità,come giusto che sia,io trascorro sempre volentieri qualche giorno di vacanza in quèsta città e,amando la corsa,cerco di farle coincidere con la maratona. Sarò anche un pollo che si fa spennare,ma faccio delle scelte,e rinuncio a farmi spennare su altre cose come capita ad altri.. saranno pur sempre 42 km e 195 metri ma il contesto conta come in qualsiasi sport,giocare a San Siro o a Wembley non è come fare 2 calci nello stadio della mia città.. la storia e il fascino di certe arene e di certi traguardi è innegabile,fa parte della storia dello sport. Il contesto umano è impareggiabile,unico,con tutto il rispetto nessuna maratona nostrana regge il confronto,può illudersi solo chi non c’è mai stato e,forse,solo un paio di maratone al mondo possono paragonarsi.. magari non è un aspetto significativo per tutti,ma ho udito e vista ancora ben funzionanti ed è sistematico sentire o leggere,nella maggior parte dei commenti,di come vi ha caricato quèlla gente lungo la strada,di come avete goduto di quèl tifo nel momento del massimo sforzo, e qui ballate sul mondo per delle ore,un ritmo incalzante che non vi abbandona fino alla fine,che v’impedisce di mollare,che vi spinge fino al traguardo e che rimane nei vostri ricordi più dolci.. Se l’amico vi chiede solo se avete corso a NY è anche perché bisogna sapersi vendere,farsi conoscere,elevarsi sul resto e quèsti lo sanno fare.. magari vi fa girare le pa**e perché siete fior di maratoneti da anni e non vi sognate la “Big Apple”,ma spesso due secondi dopo vi chiede se è lunga come le altre quindi il suo giudizio si qualifica da solo e,spesso,anche noi diciamo qualche banalità quando ci addentriamo in temi a noi sconosciuti.. Vi infastidisce la massa di camminatori,i “podisti della domenica”,i maratoneti da una volta all’anno,il folclore di chi ci sta solo per divertirsi,che contribuiscono a drogarne il prezzo? la confusione,l’attesa prima del via,il tempo che perderete sul cronometro a causa di tutto quèsto? Bé mi chiamo fuori.. è un’esperienza che và vissuta nel suo complesso,si distingue per quèllo. Legati e costretti in tabelle,programmati come macchine neanche dovessimo correre le prossime olimpiadi,si può godere ancora nel vivere esperienze legate alla corsa a 360 gradi,a discapito di un perenne miglioramento cronometrico.. oltretutto in quèsta massa di pirla dal portafoglio gonfio (come in tanti pensano..) ci sono tanti che attratti dalle luci sfolgoranti di quèsto mega carrozzone spremi-soldi si avvicinano alla corsa e dopo imparano ad amarla in tutte le sue sfaccettature. Se NY e il suo essere famosa è un pretesto per coinvolgere sempre più gente è solo positivo,togliamo sedentari dal divano e rendiamo solo più forte il mondo-corsa..intanto quèlli solo attratti da NY si limiteranno a quèlla e se a te non interessa,non ti intralceranno.
Non mi risulta incomprensibile perché qualcuno non voglia correre a NY,è inconcepibile il risentimento e l’accanimento crescente che leggo nei commenti verso quèsta gara da pseudo puristi del gesto atletico che,come me,solo pochi anni fa oziavano con qualche kilo di troppo senza aver mai messo un paio di scarpe da running.. è l’unica gara dove,parlandone,salta fuori quèllo che “ah io non la correrei nemmeno se mi pagassero”.. e chissenefrega,chi ti obbliga,chi te la impone,ci sono tante gare che non farei,ma pur sempre del nostro mondo si parla,l’entusiasmo e il piacere di sentire i commenti altrui per la fatica fatta e le emozioni vissute non lo faccio mancare..
L’unica cosa che odio è che quèsta cosa che mi ha preso mi ha macchiato un luogo dove custodisco tanti bei ricordi. Spero un giorno di scrollarmi dalla testa quèsto tarlo e riuscire a tornare da lei..


Sul fronte interno,per chiarire.. il fatto che il tumore sembra essere ad uno stadio iniziale non mi eviterà la chemio,l’hodgkin si cura con quèlla e Bologna dovrà solo confermare la diagnosi per poter procedere con le giuste terapie.
Il Sant’Orsola non è stato una mia idea ma un consiglio dell’oncologo dell’Humanitas che mi ha indicato il prof. Pileri come il punto di riferimento nazionale per quanto riguarda il linfoma di hodgkin.
Pur cercando di mantenere un atteggiamento costruttivo e razionale,quando si sta ballando basta poco per minare le tue certezze e far crescere l’ansia,rovinandoti l’umore e la giornata..