giovedì 2 agosto 2012

"Lo zen, la corsa e l'arte di vivere con il cancro"


..no Simone non usare quèl “noi”,non c’è paragone..ovvio che,qualsiasi cosa sarà,ne avrei fatto a meno,ma mi sento in imbarazzo anche solo a pensare che tu possa mettere le due cose sullo stesso piano,il mio a confronto sembra un raffreddore,non sono stato messo così alla prova,non ho dovuto dimostrare la tua forza nemmeno lontanamente.. impossibile dire cosa si prova,ma tra libro e blog ho tentato di mettermi nei tuoi panni e che spirito che hai avuto.. sarà anche vero che quando ci troviamo in certe situazioni ci si adatta,iniziamo ad accettare l’idea che certe cose vengano accostate a noi,quando le onde si fanno alte,troppo alte,si nuota,si annaspa,ma si rimane a galla perché l’alternativa non c’è.. sarà anche vero che quando te lo dicono la prima volta arriva come una secchiata che ti blocca,non riesci nemmeno a sfogare le tue emozioni perché devi ancora realizzarle,ma tutto il resto,tutti quelli schiaffi che ti sono arrivati giorno dopo giorno,quando non sembravano esistere buone notizie,l’angoscia di non sapere come ti saresti alzato il giorno dopo,quale problema ci sarebbe stato da affrontare,il modo in cui descrivi quei momenti e l’atteggiamento che hai tenuto,come non hai abbassato la testa,fa capire di che pasta sei fatto,che hai qualcosa in più..
Pensavo di aspettare le ferie per leggerlo,poi mi è “scappata” una pagina e da lì a cascata ho letto tutto il libro,dalla mattina alla sera,senza troppe pause perché volevo che tutto mi rimanesse ben impresso nella testa.
Leggo,non so dire se tanto o poco ma sotto al naso,di libri di ogni genere,me ne passano durante l’anno. Di solito evito di commentare o scrivere recensioni perché quando le leggo mi sembra sempre di non esser in grado di scrivere in quèl modo,di fare quelle analisi da esperti o pseudo tali,mi bastano le sensazioni che mi ha lasciato e sapere se è piaciuto a me… e a me piace come scrive Simone,la scelta di scrivere capitoli corti,senza eccedere nelle parole,in descrizioni banali,come spesso capita e ci capita quando vogliamo raccontare le nostre esperienze nel minimo dettaglio con la conclusione che,chi ci legge,spesso se ne è già andato..ha ottenuto un ritmo incalzante,in cui non perdi il filo,malgrado l’intreccio delle tre storie,compreso un racconto di fantasia che forse (o probabilmente..) è anche un po’ autobiografico.. anzi questa divisione in tre parti ti permette di staccare un attimo,perché quando parla del cancro la storia è terribile,come scritto nella prefazione.
Simone non è mio amico,nel senso che non ci siamo mai incontrati e non ho interessi a parlare bene di lui e del suo libro,ma leggendo la sua storia è inevitabile ammirare la sua forza d’animo e fare il tifo per lui.. quindi il consiglio è di comprare il suo libro “Lo zen,la corsa e l’arte di vivere con il cancro”.. comprate il libro se non correte,perché non è un libro tecnico,di tempi e tabelle.. comprate il libro se vi lamentate spesso e pensate di avere tutte le sfighe,perché dallo spirito con cui affronta questa montagna potreste trarre qualche insegnamento.. comprate il libro se siete sempre stanchi,di quelli che “lavorano solo loro”,che alla sera dovete stare sul divano e magari incrociate uno che corre sulla strada e pensate di saperla più lunga,voi che ve la godete,perché vi mostrerà che coltivare la voglia di far fatica vi aiuterà se la vita dovesse cambiare le carte in tavola.. comprate il libro se vi spaventa la parola cancro,perché se è vero che ad affrontare certi mostri non si è mai pronti,bisogna comunque crederci,a testa alta,anche quando tutto sembra remare contro.. comprate il libro se correte,maniaci di tabelle con il cronometro in testa,perché Simone è un atleta con i controcazzi,da 2h40’ in maratona,da 8h al Passatore (o giù di lì..),ma vi darà una diversa chiave di lettura sul perché lo fate.. comprate il libro perché vi insegna a non mollare,che sia il muro del 35esimo o uno più alto imposto in maniera infame dalla vita..insomma i motivi per comprarlo sono tanti e,per una volta,accettate il consiglio.

p.s. ringrazio Mauro per avermi fatto conoscere Simone e la sua storia..