Visualizzazione post con etichetta New York city marathon 2011. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta New York city marathon 2011. Mostra tutti i post

mercoledì 7 marzo 2012

The last dance?

con Gaby all'arrivo della Terre Verdiane

Home sweet home”.. se a Verona era stata la voglia di poter tornare in gruppo a motivare la mia iscrizione,la possibilità di riabbracciare gli amici e di trascorrere un weekend alla vecchia maniera,Salso e Piacenza sono le gare di casa,quèlle da fare,anche se 3 mezze di fila vanno forse contro una certa logica per uno che veniva da 3-4 mesi fatti da pochi km e sempre a ritmi blandi.
La Terre Verdiane è stata la mia maratona,quèlla corsa senza consapevolezza,poco allenato,senza gps,senza una tattica precisa.. portai a casa quella medaglia dopo aver trascorso una delle giornate più lunghe della mia vita,con i crampi che non mi mollavano ancora diverse ore dopo e la difficoltà di piegare le gambe anche solo per sedermi.. Ho corso tutte le ultime 5 edizioni alternandomi sulle varie distanze,per una delle poche gare utili che ti danno l’opportunità di scegliere in base all’allenamento,alle tue possibilità e ai tuoi obbiettivi. 
tavolata a Salso
Quest’anno c’era poi la cena con alcuni ragazzi del forum alla vigilia e il patto di accompagnare un’amica fino alla mezza per poi lasciarla andare a rincorrere la sua maratona.. chiudo in 1h43’ circa,obbiettivo più alto di quèllo che avevamo alla vigilia ma che abbiamo subito accantonato perché la maratoneta aveva cattive sensazioni fin da subito (e nemmeno io ero poi tanto brillante malgrado un’altimetria favorevole).. Gambe dure che però sono state controllate con grande spirito e forza mentale,perché se una all’ottavo ti dice “mi fermo con te alla mezza” e la ritrovi all’arrivo a Busseto in 3h32’ vuol dire che ha trovato quèlla forza,quelle risorse che non tutti hanno.. un applauso alla mia amica Lisa quindi,avevo temuto il suo ritiro ad un certo momento e invece mi ha stupito..
Risalgo la via Emilia e Domenica mi presento al via a Piacenza una settimana dopo..non ho cene alla vigilia o amici con cui correre,manca tutto ciò che ha caratterizzato le mie corse in questo periodo,vengo da giornate pesanti a livello psicologico.. ho già scritto su queste pagine che non ho voglia di guardare in faccia la fatica adesso ma mi concedo quest’ultimo ballo sotto i 200 minuti,spingo e soffro per un tempo che un anno fa avrei fatto facilmente..mi metto al gancio di un gruppetto di 5-6 persone e la porto a casa  in 1h37’ netto,con una vescica grande come una palla da ping pong come ricordo e alla terza mezza di fila in 20 giorni..
arrivo a Piacenza
Ci sarebbero tutte le condizioni per una pronta ripresa,per riassaporare vecchie sensazioni,che poi quella voglia di faticare non era tanto nascosta ma andava solo tolta un po’ di ruggine.. si potrebbe ragionare in maniera positiva se non fosse che nell’ultimo periodo altri linfonodi sospetti si sono presentati costringendomi a rivalutare le mie prospettive,a rimettere in secondo piano le mie passioni.. Non ne ho parlato con nessuno per qualche giorno,nemmeno in famiglia,avevo contattato l’oncologa ma ho preferito tenere per me la cosa perché non avrei avuto risposte alle domande di tanti e riaffrontare la situazione non è facile nemmeno per me.. ti impegni a fare buon viso a cattivo gioco,a non illuderti ma alla lunga la situazione si fa psicologicamente pesante,la positività che cerchi di metterci lascia posto all’inca**atura di vedersi “castrare” un’altra volta.. Nessuno pensa ci sia un collegamento diretto con la corsa ma devo tener conto che il mio fisico e il mio sistema immunitario stanno mandando dei segnali,tumore o infiammazione solo i prossimi accertamenti e forse una seconda biopsia lo chiariranno,rimane da gestire questa situazione d’ansia che anche l’oncologa ammette non è semplice da controllare..che poi pensare alla corsa e a tirare al limite quando sai che al Lunedì sei in ospedale o vedi la preoccupazione in faccia di chi ti sta intorno ti vien quasi la nausea..


..almeno nella cassetta delle lettere ho trovato il diploma,che fece partire questo blog nella versione 2008 e che mi ricorda che in pochi mesi tutto può cambiare..


Diploma NYC Marathon 2011

martedì 15 novembre 2011

The Best One... New York New York..


Non vi dico di sceglierla a prescindere ma,se potete,almeno una volta,andate a viverla,in maniera imparziale,a cuore aperto,lei vi conquisterà e vi ripagherà di tutto.
Non le ho vissute tutte e,quindi,come ogni giudizio parziale può essere messo in discussione,ma non vedo maratone che ti possano coinvolgere emotivamente come quèlla di New York..
Tornato da qualche giorno,restituito alla solita realtà dopo l’ennesima centrifuga di emozioni,avrei potuto raccontare prima ma non sapevo ancora come catalogare quèst’ultimo periodo.. perché alla felicità,all’estasi,all’entusiasmo che mi ha regalato la settimana newyorkese c’è quèl pizzico d’ansia che mi accompagna dopo gli ultimi problemi fisici.. Avrei preferito parlarne a soluzione ottenuta ma visto che le cose vanno per le lunghe,diciamo pure che al Mutai è andata bene che quèsta coppia di linfonodi sottomandibolari ha deciso di gonfiarsi proprio nei giorni precedenti la maratona altrimenti difficilmente avrebbe banchettato così facilmente nella mia maratona preferita.. quindi tra un dottore,qualche pastiglia e un paio di ecografie,in attesa di vedermi aspirare un po’ di tessuto da analizzare per arrivare ad un perché,sperando di poter accantonare definitivamente ogni ipotesi catastrofica,continuo ad essere malaticcio,accompagnato da mal di gola,tosse,raffreddore e malanni vari.. insomma se vi stavate chiedendo il perché la NYC Marathon è finita tra le mani del solito fenomeno partorito dagli altopiani di Eldoret e non dalla promessa bianca sfornata dalle pianure padane,eccovi la risposta..
Battute a parte,non ero troppo in forma,un po’ fiacco,frastornato,sperando fossero vento e stanchezza le cause sono rientrato in hotel qualche ora alla vigilia per riposare e così mi sono giocato la notte,passata totalmente in bianco,infatti mi basta guardare le foto scattate dopo la gara per vedere che ero stato meglio altre volte.. ci sono state cotte maggiori in maratona,nel complesso mi sembrava di essere andato abbastanza bene,ma se mi guardo negli occhi non mi rivedo molto,sono spento..
Considerando tutto sono contento,pensavo di poter fare meno di 3h40’-45’ dopo i problemi ai piedi di fine estate,non completamente risolti,ed ho chiuso a 3h39’46”.. non ho buttato il cuore oltre l’ostacolo ma corso con la testa,forse la mia gara più ragionata,passata a pensare,calcolare,riflettere..
Partito nella prima onda ho inseguito i pacer delle 3h30’ per i primi 8-10km,pilotato da un trio composto da 3 ragazze,due bionde ed una orientale,dalla skyline invidiabile,che ho deciso di lasciare andare quando ho capito che le difficoltà del percorso mi avrebbero fatto pagare il conto se non fossi stato un po’ meno insane e un po’ più saggio.. da qui sono partiti i conti e con un lungo e graduale calo mi sarei garantito un under 3h40’,ho scelto quèsta strada e sono contento,non volevo deambulare dentro Central Park e non l’ho fatto,volevo godermi l’arrivo e le emozioni delle ultime 3 miglia e così è stato,per quanto la fatica fosse tantissima e gli ultimi 5km ben più duri di quanto mi ricordassi dopo il 2008.. qui con il pubblico che ti urla nelle orecchie,le forze ai minimi termini e i piedi in fiamme ho abbassato la testa e chiuso di pura volontà ma bene,lasciando solo quèi secondi che potevano essere lasciati,giochicchiando un po’ con il pubblico e “rimangiando”,una ad una,le tre fanciulle di inizio gara che,evidentemente,non erano state altrettanto sagge..
Dopo l’arrivo,medaglia al collo e foto fatte,è calata l’adrenalina e mi è tornato indietro tutto,la cotta si è fatta sentire,i piedi piangevano ad ogni passo e quèlla panchina all’uscita di Central Park mi sembrava il letto di casa.. passi quèi momenti in cui la l’entusiasmo si confonde con la fatica di una maratona dura,perché oltre ad essere famosa e commerciale finché volete,è tosta!
Però New York merita il sacrificio,ti senti parte di qualcosa,la città sembra diversa nel periodo della maratona,gli aspiranti maratoneti la colorano nei giorni precedenti e,nei giorni successivi,si festeggia con tutte quèlle medaglie al collo di gente dal passo incerto ma dallo sguardo fiero e felice.. con i newyorkesi che ti applaudono e ringraziano per aver corso la loro maratona,ti fermano per strada per un “great job” mentre scendi a fatica da quèl marciapiede.. Tutto nel contesto di una città incredibile,che lasci a fatica dopo averla vissuta per qualche giorno perché avresti da vedere ancora quèllo,fare quèsto ecc. ecc..
E’ stata la settimana anche di Madonna vista in mountain byke tra il Guggenheim e Central Park,protetta da due colossi afroamericani.. di Jessica Alba che ha volato con noi verso Milano.. della pizza large di Alfredo’s che teneva tutto il tavolo e noi ne avevamo ordinate 5.. del calzone alla nutella di Gemma,Greenwich Village,che doveva essere un dolce ed invece era proprio il classico calzone da pizzeria ripieno di Nutella.. del campus di Saint John’s e della sua open house che ho visitato furtivamente dopo aver visto la partita dei Red Storm alla Lou Carnesecca Arena,quèl tanto che basta per capire gli anni luce che separano una nostra università da una loro,ed eravamo nel Queens,zona Jamaica,non a Manhattan.. la settimana dal clima magnifico,forse un po’ troppo ventoso all’inizio ma dal giorno della maratona in poi era primavera,sul Brooklyn bridge giravo in maglietta,l’8 Novembre a NY..
Una maratona è spesso la fine di un lavoro,quèlla di NY quasi sempre parte diversi mesi prima,quindi saluto Matteo di RF che ho incrociato sulla first avenue ma non ne avevo per essere di compagnia ma solo per correre e il BT Kikko che ho conosciuto sul volo di ritorno,lui splendido under 3h e io,mezzo febbricitante,riesco solo a salutarlo.. poi ringrazio chi mi sta intorno e si deve sorbire il sottoscritto,il Giammy e La Cri che mi hanno accompagnato nei lunghi,e quèst’ultima è anche maratoneta,avendo fatto il suo esordio proprio a NY (complimenti!) e gli amici di blog e forum x il tifo,la Lisa di RF,che oltre ad alla sua amicizia mi ha dato una mano con i plantari,quando ad Agosto erano tutti in ferie e lei mi ha trovato la “dottora”..
In attesa di sviluppi,a presto… “la prima Domenica di Novembre non vorrei essere da nessun’altra parte al mondo

                                          


Io e la Cri sulla Libertà,quotidiano di Piacenza..


mercoledì 2 novembre 2011

Green Wave#1 - Corral#18 - Bib 18046

Come già scritto altrove,tale palcoscenico meritava altra forma ed altre gambe.. vuoi per il prestigio,vuoi per le difficoltà ...ma idealmente porterò anche voi in giro per New York...



A presto..